I giardini della nobile brigata

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Di Agostino Spataro

 

Che cosa è questo libro: l’antiromanzo o una banalità spalmata in forma di giardini?
Quelli che qui presento sono ventuno giardini. Un piccolo Eden fuori di schema, dove convivono il bene e il male, cui sono ricorso per evitare la fredda gerarchia “capitolare” che, come nella vita militare, piega la libertà dell’autore e del lettore verso una rigidità reggimentale.
Una sorta di labirinto in cui si potranno incontrare fatti e personaggi di respiro nazionale e internazionale, luoghi della memoria e del dubbio, qualche eroe e tanti camaleonti della politica, episodi attinti dalle cronache consolatorie della provincia siciliana; sogni, bisogni e aspirazioni dei meno abbienti, arroganze e meschinità dei potenti, ecc.Come in ogni labirinto c’è una via d’uscita. Basta cercarla…

Nella Biblioteque Mazarine, alla ricerca della chiave di un mistero

Freddo polare a Parigi. Da giorni nevica. Candida neve che illumina le vie, i palazzi sulla Senna. A fatica, raggiungo la Bibliotheque Mazarine, a place du College de France, di fronte al Louvre.

Ai piedi dell’artistica scala, che sembra disegnata dal Bernini, ti accoglie un Cardinale col volto austero, bello e maturo, segnato da un sorriso appena accennato, una smorfia d’ironia in filigrana, sotto due baffi pieni e sopra un pizzo finemente coltivato che si allunga, come un cuneo di voluttà, sopra il suo collo eburneo.
Sono arrivato dalla lontana, e calda, Sicilia, per partecipare a una conferenza sull’India, la potenza quieta, ma col pensiero fisso a quest’antica biblioteca creata, a sue spese, dal cardinale Giulio Mazzarino e donata allo Stato francese, con altri beni e opere d’arte d’ingente valore.

“Buongiorno Eminenza, posso salire?”

Si accomodi figliolo, siamo qui per servirla…Da quasi quattro secoli….”
In questa biblioteca sono custoditi libri e codici rari e gli originali delle “mazarinades” ossia dei libelli e delle invettive prodotti, durante gli anni della Fronda, contro il Cardinale Mazzarino primo ministro del re-bambino, Luigi XIV, e amante di Anna d’Austria, regina madre e reggente del regno.

Il numero esatto delle “mazarinades” non si conosce.

Si parla di varie migliaia (fra dieci e quattordici mila), anche di centomila. Un grande problema per me che, fra tanta maldicenza, sto cercando la chiave di un fascinoso mistero.

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